Condividiamo con tutti il racconto di Walter e Michela dopo la loro visita di dicembre 2017 al distretto sanitario. Un segno tangibile dell’operato del Comitato e tutti i nostri sostenitori.
“Siamo di nuovo in viaggio per la Guinea e inevitabilmente ci domandiamo che situazione troveremo…Gli amici della Missione, l’atmosfera natalizia, l’incessante lavoro delle Suore e la situazione del distretto sanitario.
Siamo arrivati nel periodo natalizio che vede coinvolti solo il 5% degli abitanti in quanto cristiani, però noi siamo ospiti dalle suore e cosi la festa diviene prioritaria, il calore delle giornate non ci fa pensare minimamente al Natale innevato e ci ritroviamo coinvolti nella preparazione del pranzo per i dipendenti del distretto sanitario di Nhacra. Piccolo briefing con i dipendenti coinvolti e dopo averci dato due dritte Suor Valeria ritorna immediatamente al suo lavoro, mentre per noi inizia il vero spirito della condivisione che si sente da subito, e si sente molto più che da noi.
Bene, allora facciamo quello che il Comitato in Bianco e Nero ci ha abituato a fare, prepariamo per 60 persone!!!
Il pranzo sarà preparato e servito all’interno dell’ospedale, complesso mantenuto in maniera impeccabile e con nuovi servizi operativi ma allo stesso tempo “versatile” e si presta bene ad ospitare tale evento, d’altronde per adesso abbiamo solo questa struttura…
La cucina è all’aperto, in pieno stile guinense: si usano carbone e legna per preparare pollo in umido con verdure, riso e pasta al pomodoro (immancabile nota fusion). Alcune dipendenti si occupano di preparare i succhi di frutta (in Guinea non c’è festa se non c’è il sumo) a base di cabaseira (il frutto del Baobab) e carcadè, inutile dilungarsi sulla bontà di questi nettari prelibati.
Per la preparazione del dolce ci affidiamo alla dispensa della missione, dove troviamo della crema in polvere da diluire con acqua fredda e all’unico panettone e all’unica stecca di cioccolata che siamo riusciti a portare, dato che i nostri 60 Kg di bagaglio erano destinati ai reagenti per il laboratorio delle analisi del sangue.
Con un po’ di fantasia e spirito di adattamento abbiamo soddisfatto in maniera decente le aspettative dei commensali, anche se abbiamo dovuto ammettere di non aver cucinato noi il riso, non ci saremmo mai riusciti, o meglio i guinensi sono molto esigenti sul riso.
Alla fine quello che conta di più è che l’ospedale ha retto anche questa. Ci ha ospitati per 16 giorni, infatti a differenza dell’anno scorso, dove siamo stai ospiti nella missione di Quelele, che dista 30 Km dal distretto sanitario, quest’anno abbiamo avuto la possibilità di fermarsi direttamente a Nhacra Teda, dove da qualche mese suor Valeria vive da sola per poter essere operativa nel suo lavoro già dal primo mattino.
L’ospitalità ricevuta come al solito è stata imbarazzante e la qualità del soggiorno non ci ha fatto rimpiangere minimamente i comfort delle strutture alberghiere alle quali siamo abituati in Europa.
Le stanze che abbiamo utilizzato verranno destinate alle degenze dei malati, quando sarà realizzato un alloggio per le suore e di conseguenza potrà essere attivata anche la maternità, per la quale è previsto che le neo mamme si possano fermare per due o tre giorni dopo il parto.
Allo stato attuale l’orario di attività va dalla mattina alla sera e solo in casi particolari si ricorre ad una stanza con accesso dall’esterno per permetterne la degenza.
Questo sarà un percorso che richiederà molto tempo, ma essere stati lì e aver visto con i nostri occhi la realtà e l’operatività che da anni sosteniamo con le iniziative del Comitato in Bianco e Nero, ci ha reso molto orgogliosi e ci ha dato conferma che tutti i nostri e i vostri contributi sono in ottime mani.
Ad oggi tutto il materiale spedito tra le mille peripezie ad aprile 2017 è arrivato e installato, e cosi vediamo in funzione il laboratorio analisi e l’ecografo; entrambi servizi e strumenti necessari per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria che quotidianamente viene offerta.
Con un arrivo cosi ci si diverte per forza, lasciandosi per i prossimi giorni tutto il tempo necessario a memorizzare e fotografare quanto riusciremo a vedere, capire e intuire. Siamo venuti fino qui per constatare di persona come procedono le cose e con le suore, come organizzarne il futuro. Ovviamente non siamo solo noi del Comitato a sostenere la Missione di Nhacra, ci sono altre realtà più o meno grandi che partecipano al sostentamento e all’evoluzione del ospedale. Noi facciamo la nostra parte per dare certezza a gli sforzi sostenuti dai nostri amici e la Missione ci ripaga non solo con grande qualità ma anche con una bella carica di ottimismo.
La situazione della Guinea a livello politico è sempre instabile, con un’ovvia ripercussione su ogni tipo di investimento nel paese, pertanto i lenti passi avanti dei volontari sono il motore, anche se in marcia ridotta, di un’assistenza di base che aiuta la popolazione al di fuori della capitale.
In sostanza il Comitato in Bianco e Nero si occupa di questo, aiutare il distretto sanitario ad essere efficiente e a implementare i servizi per l’assistenza sanitaria. Non abbiamo grandi affinità con la chiesa e l’ambiente religioso ma dopo 20 anni di collaborazione con le suore e innumerevoli confronti con altre associazioni laiche che operano nel territorio, ci siamo resi conto che senza la presenza costante delle sorelle non saremo mai riusciti a durare così tanto.
Per poter dare un seguito ad un progetto che dista 7000 Km da casa nostra è indispensabile l’appoggio di persone che vivono quotidianamente la realtà di quel paese, realtà che a noi molte volte arriva solo attraverso i racconti di viaggiatori. Negli ultimi anni le cose sono leggermente migliorate almeno dal punto di vista delle comunicazioni, mail e social network ci hanno notevolmente avvicinato, permettendoci di seguire più da vicino gli sviluppi del progetto e a sopperire in tempi adeguati alle necessità che dallo stesso derivano.
Cambiare “direttore” dei lavori troppo spesso non ci avrebbe permesso di lavorare con i risultati che invece abbiamo raggiunto.
La presenza ormai trentennale del nostro faro africano ci ha permesso di essere ben voluti dalla comunità locale, alla quale prima dell’inizio dei lavori è stato chiesto se un servizio come quello che offriamo attualmente sarebbe stato gradito e solo dopo risposta affermativa è stato chiesto il permesso a costruire. Precisiamo che i 10 ettari sui quali si estende per ora l’ospedale e successivamente il resto dei servizi sono stati acquistati anni fa con regolare contratto e atto di proprietà ma l’esperienza insegna che data l’instabilità politica è meglio godere almeno del benestare dei vicini. Ad oggi l’etnia Balanta, la più diffusa nella regione di Oio dimostra di apprezzare l’operato dei missionari con grande rispetto, tanto che intorno alle mura della missione stanno spuntando case come funghi…
Nel nostro viaggio, l’ideale di ritmo africano si è fatto padrone delle forze, facendoci rassegnare alla realtà di non riuscire a fare più di una cosa al giorno. Personalmente questa situazione è ben lontana dalla realtà quotidiana e spesso mi domandavo dove finivano le mie energie, perché la sera la stanchezza mi accompagnava fino al sonno profondo.
Nella regione di Oio, il distretto sanitario di Nhacra Teda ha visto in questi primi due anni di operato un maggiore afflusso di persone verso gli ambulatori, quello di accompagnamento alla gravidanza, quello pediatrico, quello rivolto agli adulti e quello per i malati di Aids; dove trovano risposte e assistenza e riconoscono il valore di tale servizio.
Attualmente a Nhacra Teda ci sono 19 dipendenti con contratti di lavoro regolari che percepiscono un stipendio in parte pagato dallo stato e in parte pagato dalla missione.
La missione sta prendendo forma, mentre la sostanza è già operativa da due anni, si vanno delineando i confini dei 10 ettari sui quali si svilupperanno altri servizi. Il prossimo obiettivo di inportanza fondamentale è la realizzazione del quarto lato del muro di recinzione, indispensabile per mantenere nelle migliori condizioni di efficenza tutte le strutture presenti.
Il passo successivo sarà quello che porterà alla realizzazione della scuola, servizio educativo primario, che permetterà ai bambini di cominciare a studiare con regolartà, ovvero al coperto e con la luce quando serve, cosa non scontata nel contesto della Guinea Bissau, dove al di fuori della capitale, nei villaggi, si fa lezione sotto gli alberi e di conseguenza quando piove (da luglio ad ottobre) non si fa lezione. La realizzazione di spazi educativi vicino al distretto sanitario è di fondamentale importanza per aiutare i bimbi a crescere prendendo coscienza di quello che si può fare istruendosi.
Di cose da fare ce ne sono molte, appena rientrati in Italia si dovrà pensare subito alla spedizione del container che annualmente porta strumenti e attrezzature per la Missione, materiali e provviste che difficilmente si trovano per le strade di Bissau o che in Italia riusciamo a procurarci a prezzi migliori.
Contrariamente al nostro motto “Ciò che cresce lentamente mette radici forti”, i passi di Nhacra stanno avanzando velocemente. Altro paradosso Africano???
La questione meriterebbe una riflessione ma gli innumerevoli contatti raccolti in quest’ultimo viaggio non lasciano neanche il tempo di dedicarsi a questo pensiero, ci sono alcune persone e Associazioni che vogliono sostenere il cammino di questa missione e noi non possiamo certo tirarci indietro, siamo una solida spalla e come al solito offriamo la nostra disponibilità a gli amici della Guinea.
Il tempo a nostra disposizione anche per quest’ anno è finito, si torna a casa. A questo punto, contenti e soddisfatti per come stanno procedendo le cose ma allo stesso tempo increduli per quanto siamo riusciti a fare e con la gioia nel cuore, ringraziamo e rassicuriamo tutti gli amici che durante i nostri eventi hanno portato risorse destinate a essere investite nel migliore dei modi da chi della Guinea ne ha fatto la missione di una vita.”
Walter e Michela

Possiamo dire con orgoglio che niente di tutto quello che facciamo e che donate va sprecato e che tutto viene investito e ottimizzato al meglio, lasciando una traccia indelebile del nostro amore per il prossimo, sia esso Bianco o Nero!
Dopo il rientro di Walter e Michela il Comitato in Bianco e Nero ha subito contribuito economicamente per l’urgente costruzione dell’ultimo muro di recinzione del distretto sanitario di Nhacra.